Dal 2024, chi promuove contenuti su Facebook e Instagram da iPhone o iPad deve affrontare una novità importante: la cosiddetta “Apple Tax”, una commissione del 30% applicata alle sponsorizzazioni acquistate direttamente tramite le app iOS.
Questa scelta impatta in modo diretto aziende, professionisti e inserzionisti che si affidano al “boost” dei post per dare visibilità ai propri contenuti. Ma cosa significa concretamente? E come si può evitare di pagare di più del necessario?
Cosa significa la tassa Apple sulle sponsorizzazioni Meta
Apple ha imposto che le transazioni legate alle sponsorizzazioni (i cosiddetti boosted posts) debbano passare dal sistema di pagamento in-app.
Le conseguenze sono chiare:
Commissione del 30% applicata alle spese di sponsorizzazione.
Pagamento anticipato sotto forma di credito prepagato, invece del classico addebito a fine campagna.
In alcuni casi il costo effettivo può avvicinarsi al 40%, rendendo le campagne meno sostenibili.
Come evitare la commissione
La buona notizia è che la tassa Apple non si applica ovunque.
Chi gestisce le sponsorizzazioni tramite browser web o Ads Manager da desktop può continuare a creare campagne senza alcun sovrapprezzo.
Questa soluzione è anche più completa dal punto di vista strategico, perché permette targeting avanzato, reportistica dettagliata e gestione professionale delle campagne.
Impatto per aziende e inserzionisti
L’effetto più immediato è l’aumento dei costi pubblicitari per chi gestisce le sponsorizzazioni in autonomia dall’app. Piccole aziende e professionisti rischiano di ridurre la portata delle proprie campagne o di spendere molto di più senza rendersene conto.
Perché affidarsi a professionisti come dwb srl
La pubblicità digitale è sempre più complessa: normative, aggiornamenti delle piattaforme e nuove commissioni possono trasformarsi in trappole per chi non è del settore.
Affidarsi a un’agenzia come dwb srl significa:
Risparmiare budget, evitando costi nascosti e commissioni inutili.
Ottenere performance migliori, grazie a strategie mirate su Ads Manager.
Restare aggiornati, senza preoccuparsi dei continui cambiamenti imposti da Apple, Meta o dalle normative europee.
Concentrarsi sul business, lasciando a noi la parte tecnica e strategica.
Non rischiare di pagare il 30% in più per un errore di gestione. Affidati a professionisti del digital marketing per avere campagne efficaci, sicure e ottimizzate.
Scenari futuri
Per ora la commissione riguarda solo i dispositivi iOS (iPhone e iPad), ma non è escluso che in futuro possa estendersi anche a Mac o ad altre modalità di gestione degli annunci. Nel frattempo, in Europa il Digital Markets Act sta spingendo verso regole più trasparenti, e sia Apple che Meta sono già state multate con sanzioni milionarie per pratiche considerate anticoncorrenziali.
Conclusione
La tassa Apple sulle sponsorizzazioni Meta è una realtà che impatta direttamente chi fa advertising da iOS. Ma non è inevitabile: gestendo le campagne da browser o affidandosi a professionisti, i costi possono restare sotto controllo.
Se vuoi evitare di sprecare budget e desideri ottenere il massimo dalle tue campagne digitali, contatta dwb Creative Agency: il tuo partner per una strategia pubblicitaria efficace e senza sorprese.
Fonti


